Conto corrente all' estero, tasse e dichiarazione dei redditi

lunedì 13 maggio 2013

Un conto corrente all’ estero: in molti ci pensano di questi tempi, visto che in Italia sembra che non tutto vada per il meglio… Continuiamo la nostra trattazione dopo aver già pubblicato le due seguenti guide: -Aprire un conto corrente all' estero conviene?  -Conti correnti esteri, o conti deposito o libretti di risparmio: quale regime d' imposta di bollo  -Conto corrente estero e controlli del Fisco: le novità 2013


E’ del tutto lecito aprire un conto corrente all’estero, così come è detenere all’estero attività finanziarie, investimenti, depositi… ovviamente bisogna però dichiarare al Fisco ogni cosa e pagare le tasse dovute! Portare del denaro fuori dai confini nazionali alcuni lo fanno per tutelarsi dalle possibilità (remote, diciamo noi) di una bancarotta del nostro Stato e del collasso del sistema bancario, ma c’è anche chi lo fa sperando in tassi di interesse e rendimenti maggiori, come in tasse minori: ma non è proprio così.

Intanto, visto che l’ UE e l’ unione monetaria sono una realtà, avere un conto corrente all’estero in uno Stato della zona euro non tutela da ipotesi di fallimento della moneta comune (ipotesi ancor più remota), e solo in parte da quello dello Stato italiano: dunque sarebbe il caso di portarli in Svizzera o in un altro paese non dell’ Unione Europea e monetaria [cfr Fallimenti banca e conti: quali tutele].

Poi certo, in Svizzera o in altri paesi è anche possibile trovare conti correnti, conti deposito o investimenti con tassi di interesse più remunerativi, ma non è detto in assoluto.
Ma attenzione a dove portate questi soldi, coi tempi che corrono: per esempio a Cipro i tassi di interesse erano ottimi, ma siccome il sistema economico-finanziario dell’ isola ruota praticamente intorno alla speculazione, in caso di problemi si vede come va a finire. In ogni caso differenziare il proprio portafogli può sempre essere utile: paesi solidi quali Australia, Canada, Norvegia, Svezia, Danimarca, Svizzera, sono ottimi.
 Anagrafe conti correnti (i controlli del Fisco) - Conti correnti e truffe: come difendersi - Norme antiriciclaggio, anagrafe conti e liquidità sospette: contrasti normativi da risolvere - Aggiornamenti sull'imposta di bollo - Conti correnti: l' UE vuole più trasparenza, meno costi, portabilità più facile - Conti correnti di base e conti deposito: la situazione italiana
Comunque tutto va segnato nella dichiarazione dei redditi, sia il conto corrente all’ estero che altri eventuali investimenti: nel quadro RW, parte “investimenti all’estero e/o trasferimenti da, per e sull’estero”, si indica il saldo, gli interessi maturati, i trasferimenti nel corso dell’anno (a meno che non siate sotto i 10.000€ come ammontare); come per quelli in Italia c’è l’ imposta di bollo sul conto corrente e sugli interessi (anche di conti deposito, investimenti ecc…) c’è la tassazione al 20%.
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