21 maggio 2013

Conti correnti: l' UE vuole più trasparenza, meno costi, portabilità più facile

In Italia a quanto pare abbiamo tutto più caro rispetto al resto d’ Europa, anche i conti correnti! Non che sia una novità, ma in questi ultimi giorni vi sono degli aggiornamenti che arrivano dalle autorità dell’ Unione Europea, le quali chiedono all’ Italia interventi precisi.

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Come è stato già detto in questi giorni, in Italia sono 15 milioni i cittadini che non hanno un conto corrente: sono in buona compagnia, visto che in Europa il totale di chi non ne ha è pari a 58 milioni (ma è ovvio, guardando i numeri, che la situazione italiana sia tra le peggiori): un po’ ovunque la causa è soprattutto legata ai costi dei conti correnti, alla poca trasparenza, alla difficoltà di confronto (l’unica vera fonte sono i comparatori di conti on line, privi di costi e che trovate anche su queste pagine).

Ecco allora che si stanno muovendo le autorità finanziarie europee: il commissario ai mercati finanziari Michel Barnier ha appena emanato un testo di direttiva, stilato assieme al responsabile dei consumatori Tonio Borg, in merito alla trasparenza e alle informazioni che i bancari devono offrire ai clienti proprio sul conto corrente, così anche da aumentare la concorrenza nel settore e far calare i costi.

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Cosa viene detto in questa nuova direttiva europea? Innanzi tutto che le banche (i “prestatori di pagamento”) debbano fornire una serie minima di documenti al consumatore, la lista dei servizi prestati col conto corrente e le relative spese, un glossario dei termini tecnici, il riepilogo dei costi dell’ ultimo anno: il tutto dovrà avvenire tramite un linguaggio facilitato e comune per tutti gli istituti, così da rendere più facile il confronto tra conti correnti.

L’ UE vuole anche che la trasferibilità del conto corrente avvenga in tempi più rapidi, al massimo in 15 giorni o al massimo in 30 giorni se si tratta di conto corrente all’estero, ovviamente il tutto senza costi occulti: lo scopo è facilitare la circolazione dei conti correnti a livello europeo.

L’ ABI, l’associazione delle banche italiane, afferma tramite il direttore Giovanni Sabatini che è sì vero che “la direttiva permetterà anche una comparazione sulla base di criteri omogenei dei costi dei conti” ma in ogni caso “i costi che in Italia sono in media 100 euro l’anno, allineati a quelli europei”; l’ UE da parte sua controbatte che è vero che in Italia la portabilità del conto corrente non è problematica, ma afferma che i tempi sono comunque più lunghi (191 giorni contro i 137 di media europea) e che gli sportelli bancari italiani sono tra i più cari (dati del 2009/10).
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