Parte lunedì 24 giugno il nuovo sistema di controllo sui conti correnti, la cosiddetta “anagrafe dei conti correnti”: l’ Agenzia delle Entrate ha infatti ormai attivo il SID (Sistema Interscambio dati) per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale tramite il monitoraggio dei movimenti in entrata e in uscita dei conti correnti, dei conti deposito, del deposito titoli, dei fondi comuni, dei fondi pensione, i movimenti della carta di credito, le gestioni patrimoniali e le cassette di sicurezza.
La nuova arma a disposizione del Fisco era in realtà pronta a partire già dall’ autunno del 2012, ma appunto l’attivazione dell’ anagrafe dei conti correnti è stata rinviata a lunedì 24 giugno in quanto il presidente dell’ Autorità sulla Privacy, Antonello Soro, espresse forti dubbi sul modo di scambio-dati tra banche, finanziarie, assicurazioni… ed il SID: ora i dati viaggeranno “application to application”, dai server degli istituti finanziari direttamente a quelli dell’ Agenzia delle Entrate, su canali protetti.
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Ma cosa verrà monitorato dal SID? Non solo il conto corrente (saldi iniziale e finale, movimenti), ma anche l’ uso della carta di credito, il conto deposito, le cassette di sicurezza, il deposito titoli, gestioni patrimoniali, fondi pensione… insomma tutto quello che è tracciabile verrà tracciato!
Dunque i dati non saranno forniti solo dalle banche e da Poste Italiane (per i conti correnti postali, il conto deposito Opzione 3,50%, le polizze di investimento…) ma anche dalle Sgr, le sim, gli intermediari finanziari, le assicurazioni: subito, da lunedì 24 giugno, dovranno trasmettere all’ Agenzia delle Entrate i dati del 2011, poi quelli per il 2012 entro il 31 marzo 2014, e a regime andranno inviati entro il 20 aprile di ogni anno i dati relativi all’ anno precedente.
I controlli sui conti correnti, le carte di credito e tutto il resto, serviranno all’ Agenzia delle Entrate come strume to di lotta all’evasione fiscale, questo è chiaro: come afferma infatti lo stesso direttore dell’ Agenzia, Attilio Befera, il SID servirà a “formare liste di contribuenti già individuati in base elementi di rilevanza fiscale da sottoporre l'accertamento sintetico o di soggetti non congrui e non coerenti agli studi di settore”.
Dunque i controlli non partiranno in automatico né vi saranno indagini a tappetto: invece si guarderà ai dati per creare profili di correntisti/contribuenti a rischio evasione, cioè che mostrano incoerenze tra quanto affermato nella dichiarazione dei redditi e quanto invece c’è sul conto corrente, quanto speso con la carta di credito, quanto investito o depositato… Comunque si attende per l’autunno di quest’anno il provvedimento definitivo dell' Agenzia delle Entrate sui criteri di elaborazione delle liste e di verifica.
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