Il pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti (e su altri servizi comunali) che prende il posto delle precedenti Tia e Tarsu, è piuttosto problematico anche perché non c’è uniformità tra i Comuni italiani; comunque la Tares si paga con il modello F24, in forma cartacea o telematica.
La Tares è un tributo con base imponibile unica: si paga in parte per i rifiuti (per la raccolta rifiuti comunale) ed è in questa sua componente in base alla superficie dell’immobile, ed in parte si paga per i “servizi indivisibili” ed è quindi, per questa sua componente, una imposta che si riferisce a tutta la collettività.
Chi deve pagare la Tares? La Tares va pagata da chiunque possegga, occupi o detenga un locale, un area scoperta, a qualsiasi titolo: dunque si paga la Tares per la casa in cui si abita (se in affitto paga ovviamente l’inquilino) come per un negozio che si ha, un ufficio… un qualsiasi immobile insomma suscettibile di produrre dei rifiuti urbani.
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Come detto il pagamento della Tares si fa col modello F24: si può fare utilizzando il modello cartaceo presso uffici postali, presso le banche o gli agenti della riscossione, oppure col modello F24 on line tramite i servizi di home-banking e remote-banking o i servizi online messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, come Entratel e Fisconline, presenti sul sito stesso dell’ente.
Nella sezione “IMU e altri tributi locali” del modello F24 si inseriscono appunto i codici tributo della Tares, mentre il codice catastale del Comune dove sorge l’immobile vanno messi nello spazio “codice ente/codice comune”, poi nello spazio “numero immobili” appunto quanti sono; infine se il pagamento è un ravvedimento allora si deve barrare nello spazio “Ravv.”.
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