venerdì 5 luglio 2013

Costi conti correnti in Italia troppo elevati, l’Adusbef denuncia le banche

L’ Adsusbef, una delle più note associazioni dei consumatori, dopo aver analizzato i conti correnti proposti dalle banche sul mercato retail italiano, ha fatto un ricorso alla Corte di Giustizia Europea per denunciare una situazione intollerabile: un conto corrente italiano costa in media 180€ in più rispetto a quanto si paga nel resto d’Europa; il ricorso è stato fatto anche per i mutui: Costi dei mutui, denuncia dell’ Adusbef all’Europa.

Infatti, secondo le stime dell’Adusbef, nonostante le smentite fatte tempo fa da Bankitalia che  afferma come “i costi di gestione di un conto corrente si aggirano sui 100 euro e sarebbero in diminuzione”, in realtà un correntista italiano spende in media 320€ per la gestione del suo conto: ecco allora che l’associazione presieduta da Ennio Lannutti, dopo aver monitorato i conti correnti proposti dalle dieci maggiori banche in Italia, ovvero Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bnl, Mps, Banca Popolare, Carige, Popolare di Milano, Banca Sella, Popolare di Vicenza, Credem, è ricorsa all’UE per denunciare la situazione.
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Come si legge appunto nel ricorso dell’Adusbef “il costo medio di gestione di un conto corrente con profilo a bassa operatività varia dai 238,35 euro della Bnl ai 337,18 di Unicredit; dai 273,20 di Intesa San Paolo, ai 438,70 della Banca Popolare di Vicenza”; poi si prosegue con un’analisi dettagliata delle commissioni che si pagano per varie operazioni: 4€ per il pagamento di una bolletta, 5€ per un bonifico, per pagare l’Imu fino a 10€, per lo scoperto in conto corrente anche 20€, per i prelievi bancomat da sportelli di altre banche 2€ … e via dicendo, a fronte poi di tassi di interesse sulle liquidità depositate che scendono anche allo 0,010%.

La colpa di simili costi per i conti correnti ed in generale per i prodotti bancari? Secondo l’Adusbef sono da imputare alla stabilità del sistema bancario italiano (che viene vista invece come una non-concorrenza mascherata) e alla scarsa o nulla incisività delle azioni di Bankitalia: 
“È stato calcolato -afferma Lannutti- che tale presunta “stabilità” del sistema bancario italiano costa ogni anno ai correntisti e risparmiatori da 5 a 7 miliardi di euro di maggiori oneri, tra costi diretti e indiretti, come le spese di gestione  dei conti corrente pari a una media che si può pacificamente stimare tra i 295,66 euro (fonte commissario europeo Michel Barnier) e i 320,5 euro (ultima indagine condotta da Adusbef e Federconsumatori)… Colpa anche all’omessa concorrenza e alla mancata vigilanza di Bankitalia sulle banche, con le quali va a braccetto”.
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