Se non ci sono mutui per protestati, ci sono però i prestiti per protestati, ovvero la cessione del quinto dello stipendio o della pensione ed il prestito delega: per ogni altra informazione, accedete alla nostra guida alla cessione del quinto.
La condizione di protestato è un dato pubblico, in quanto si viene segnalati in registri nazionali come quello della Crif: non si può nascondere tale cosa e quando le banche avviano la pratica dell’ istruttoria del mutuo tra le primissime cose che verificano è appunto se ci sia una segnalazione in tal senso (o di cattivo pagatore).
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Per cancellare la qualifica di protestato bisogna innanzitutto sanare la posizione che ha portato al protesto (emissione di assegni scoperti o cambiali non rimborsate); poi dopo minimo 12 mesi si può chiedere la cancellazione del protesto, ottenuta la quale dopo altri 3/6 mesi si può di nuovo domandare mutui o prestiti “normali”.
Attenzione: esistono istituti di credito minori che affermano di concedere mutui anche a protestati, solitamente con alcune spese aggiuntive: diffidate di tali proposte, alle volte sono solo modi per intascare i soldi di perizia, istruttoria eccetera.
Invece alcune banche erogano mutui e prestiti diversi dalla cessione del quinto anche a protestati e cattivi pagatori, ma sempre sotto particolari forme di garanzia abbastanza forti.