La cessione del quinto è un prestito personale, quindi per credito al consumo di privati consumatori: il rimborso del finanziamento è tramite rate trattenute direttamente sulla busta paga o sulla pensione; il massimo che una rata può trattenere è appunto un quinto, quindi il 20% di stipendio o pensione. Il massimo che si può ottenere da un prestito cessione del quinto è quindi il risultato della moltiplicazione 20% stipendio o pensione X 120 rate (il numero massimo di rate, in quanto l’ ammortamento può durare non più di 10 anni); tuttavia per i lavoratori (per i pensionati no) c'è anche la possibilità di una "seconda" cessione del quinto dello stipendio, ovvero il cosiddetto prestito delega.
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Possono domandare un tale finanziamento personale, come detto sopra, tutti i lavoratori dipendenti ed i pensionati INPS e INPDAP ma, grazie al decreto 313 del 2006 emanato dal Ministero delle Finanze, anche i pensionati di altri enti previdenziali: spesso inoltre, per tutti i pensionati, le condizioni possono essere meglio che quelle solite sul mercato in quanto i diversi enti previdenziali possono attuare condizioni contrattuali più favorevoli e stabilire una propria normativa in materia di cessione del quinto; qui trovare la guida alla cessione del quinto della pensione.
Importante ribadire che la cessione del quinto è domandabile anche da protestati e cattivi pagatori.
Chi vuole domandare un prestito cessione del quinto deve semplicemente inoltrare la richiesta alla banca o all’istituto finanziario scelto, che poi contatterà il datore di lavoro per la trattenuta in busta paga oppure l’ ente pensionistico.
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