AGGIORNAMENTO: quanto scritto in questo articolo viene sostanzialmente confermato da questa news di maggio Taglio del costo del denaro: interessi di mutui e conti deposito in discesa
Gli italiani hanno una chiara e netta preferenza per i mutui a tasso variabile, questo è indiscutibile: infatti più dell’ 80% dei mutui che le banche hanno attualmente in corso coi loro clienti è di questa tipologia, mentre il restante 20% è suddiviso tra mutui a tasso fisso e di altri tipo (misti, con cap ecc…); e non a caso ora le banche stanno spingendo sempre più proprio verso i mutui a tasso fisso, tanto che hanno ridotto mediamente dal 3% al 2,80% gli spread bancari, portandoli quasi a livelli dei migliori mutui a tasso variabile.
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Già tempo fa noi de ilportafoglio.info ci eravamo occupati di tale fenomeno (cfr l’ articolo Mutui: passare dal tasso variabile al tasso fisso conviene?): confermiamo che il motivo è che le banche hanno bisogno di riequilibrare il loro portafoglio di mutui, anche se comunque ad ora (come già dicevamo nell’ articolo citato) per i clienti i migliori mutui a tasso variabile hanno tassi di interesse più bassi che i migliori mutui a tasso fisso (3% contro 5,5% di media).
Già tempo fa noi de ilportafoglio.info ci eravamo occupati di tale fenomeno (cfr l’ articolo Mutui: passare dal tasso variabile al tasso fisso conviene?): confermiamo che il motivo è che le banche hanno bisogno di riequilibrare il loro portafoglio di mutui, anche se comunque ad ora (come già dicevamo nell’ articolo citato) per i clienti i migliori mutui a tasso variabile hanno tassi di interesse più bassi che i migliori mutui a tasso fisso (3% contro 5,5% di media).
Passiamo dunque alle previsioni aggiornate sui tassi di interesse dei mutui, dicendo subito che se ad ora per i variabili sono al minimo gli indici di riferimento, appunto per tale motivo è naturale aspettarsi in futuro una crescita: ma la chiave è di capire quanto cresceranno e di conseguenza quanto può aumentare la rata di un mutuo a tasso variabile stipulato in questo periodo.
Ora l’ Euribor 1 mese è intorno allo 0,11%, l’ Euribor 3 mesi allo 0,21%: gli analisti affermano, nelle loro previsioni sui tassi di interesse dei mutui, che ad esempio l’ Euribor 3 mesi nei prossimi cinque anni potrebbe arrivare ad un massimo dell’ 1,6%, dunque anche comprendendo lo spread bancario si rimarrebbe ben al di sotto dell’ attuale livello degli interessi sui mutui a tasso fisso.
Conviene collegare il mutuo al conto corrente? Surrogare, rinegoziare, estinguere il mutuo Guida: Interessi mutui, quali tipologie di mutuo esistono?
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Ricordando sempre che si tratta di previsioni, dunque smentibili in caso di vari shock economico-finanziari, possiamo affermare che rimarrà per un bel po’ di tempo più economico un mutuo a tasso variabile piuttosto che uno a tasso fisso (anche intendendo un mutuo a tasso variabile BCE e non Euribor).
Infine specifichiamo che essendo il piano di ammortamento alla francese il più usato per i mutui in Italia, conviene ancor di più un variabile: dato che con questo tipo di ammortamento si paga nella prima parte del rimborso una maggiore componente di interessi sul totale, avere un basso tasso come lo è ora è di certo un vantaggio ulteriore.