domenica 28 aprile 2013

Mutui: aggiornamento e previsioni tassi di interesse

Diamo degli aggiornamenti sui tassi di interesse dei mutui che sono proposti ad ora in Italia nonché su quali tipologie sono maggiormente offerte dalle banche, così da poter orientare meglio chi è in cerca della risposta alla classica domanda “è meglio un mutuo a tasso variabile o un mutuo a tasso fisso?”.

AGGIORNAMENTO: quanto scritto in questo articolo viene sostanzialmente confermato da questa news di maggio Taglio del costo del denaro: interessi di mutui e conti deposito in discesa

Gli italiani hanno una chiara e netta preferenza per i mutui a tasso variabile, questo è indiscutibile: infatti più dell’ 80% dei mutui che le banche hanno attualmente in corso coi loro clienti è di questa tipologia, mentre il restante 20% è suddiviso tra mutui a tasso fisso e di altri tipo (misti, con cap ecc…); e non a caso ora le banche stanno spingendo sempre più proprio verso i mutui a tasso fisso, tanto che hanno ridotto mediamente dal 3% al 2,80% gli spread bancari, portandoli quasi a livelli dei migliori mutui a tasso variabile.

 Mutui per giovani: Fondo mutui prima casa        Fondo di Solidarietà mutui: al via il 27 aprile

Già tempo fa noi de ilportafoglio.info ci eravamo occupati di tale fenomeno (cfr l’ articolo Mutui: passare dal tasso variabile al tasso fisso conviene?): confermiamo che il motivo è che le banche hanno bisogno di riequilibrare il loro portafoglio di mutui, anche se comunque ad ora (come già dicevamo nell’ articolo citato) per i clienti i migliori mutui a tasso variabile hanno tassi di interesse più bassi che i migliori mutui a tasso fisso (3% contro 5,5% di media).

Passiamo dunque alle previsioni aggiornate sui tassi di interesse dei mutui, dicendo subito che se ad ora per i variabili sono al minimo gli indici di riferimento, appunto per tale motivo è naturale aspettarsi in futuro una crescita: ma la chiave è di capire quanto cresceranno e di conseguenza quanto può aumentare la rata di un mutuo a tasso variabile stipulato in questo periodo.

Ora l’ Euribor 1 mese è intorno allo 0,11%, l’ Euribor 3 mesi allo 0,21%: gli analisti affermano, nelle loro previsioni sui tassi di interesse dei mutui, che ad esempio l’ Euribor 3 mesi nei prossimi cinque anni potrebbe arrivare ad un massimo dell’ 1,6%, dunque anche comprendendo lo spread bancario si rimarrebbe ben al di sotto dell’ attuale livello degli interessi sui mutui a tasso fisso.

Conviene collegare il mutuo al conto corrente?       Surrogare, rinegoziare, estinguere il mutuo   Guida: Interessi mutui, quali tipologie di mutuo esistono? 

Ricordando sempre che si tratta di previsioni, dunque smentibili in caso di vari shock economico-finanziari, possiamo affermare che rimarrà per un bel po’ di tempo più economico un mutuo a tasso variabile piuttosto che uno a tasso fisso (anche intendendo un mutuo a tasso variabile BCE e non Euribor).

Infine specifichiamo che essendo il piano di ammortamento alla francese il più usato per i mutui in Italia, conviene ancor di più un variabile: dato che con questo tipo di ammortamento si paga nella prima parte del rimborso una maggiore componente di interessi sul totale, avere un basso tasso come lo è ora è di certo un vantaggio ulteriore.
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