NEWS di maggio che conferma quanto scritto in questo post: Taglio del costo del denaro: interessi di mutui e conti deposito in discesa
Come già vi abbiamo informato in Italia i mutui sono più cari della media europea: nonostante i parametri per le quote interessi (sia mutui variabili che mutui fissi) siano ovviamente gli stessi per tutti i paesi dell’ UE (Euribor e tasso BCE oppure IRS) qui da noi sono gli spread bancari che rendono tali finanziamenti più costosi e non di poco.
Situazione Euribor e Eurirs, previsioni tassi mutui
Attualmente i vari indici Euribor (1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi) sono a livelli sempre bassissimi, compresi tra lo 0,12% e lo 0,6%, come del resto anche il tasso BCE (il costo del denaro, secondo indice usato per i mutui a tasso varabile) risulta il più basso della storia, allo 0,75%; anche i vari indici Eurirs (mutui a tasso fisso) sono a livelli poco sopra i minimi storici: per durate di mutui tra 10 e 25 anni siamo tra l’ 1,90% ed il 2,50%.
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Ma come detto in più occasioni, a far salire e non di poco i tassi di interesse dei mutui sono gli spread bancari, il guadagno della banca che eroga il mutuo: ovviamente tale parametro è correlato allo spread BTP-Bund come anche alla situazione politico/finanziaria globale del Paese: se prima delle elezioni lo spread BTP-Bund era sceso a livelli nella norma, facendo di conseguenza registrare le prime, timide, discese degli spread bancari sui mutui, in questi giorni invece siamo tornati alla situazione precedente; fino a settembre 2011 (prima cioè della crisi finanziaria che portò alla caduta di Berlusconi e alla nascita del governo Monti) c’erano spread bancari anche dell’ 1%, oggi addirittura ci sono massimi del 4%, mentre i minimi nelle migliori offerte di mutuo sono al 2,85% (mutui tasso variabile) e al 3% (tasso fisso).
Dunque qualsiasi sensata previsione sui tassi dei mutui per quel che riguarda i prossimi mesi non può che tenere conto anche dell’ evolversi della situazione politica italiana, la quale ovviamente influenzerà la situazione finanziaria ed i due tipi di spread, quello sui mutui e quello Btp/Bund; su questo fronte possiamo dunque dire (onestamente: senza certezze relativamente forti) che lo spread bancario potrebbe rimanere alto nei prossimi mesi, cosa che comunque interessa solo chi deve ancora domandare un mutuo: che salga o scenda, chi invece già ha un mutuo non vedrà lo spread cambiare.
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Riguardano invece tutti le previsioni sull’ Euribor (chi ha già un mutuo variabile deve seguire l’ evolversi di tale indice per sapere di quanto è la rata) mentre per l’ IRS solo chi richiederà ora o a breve un mutuo a tasso fisso: se teoricamente, data la situazione economica europea attuale (ferma), non dovrebbero registrare aumenti sensibili, c’è da dire che negli ambienti finanziari europei si prospetta sempre più di cambiare gli indici dei mutui, l’ IRS con l’ emissione dei covered bond (già in alcuni paesi avviene ciò), l’ Euribor con il tasso BCE (come già alcuni mutui variabili presenti pure nel mercato italiano); in ogni caso per i prossimi mesi non si prospettano rialzi per questi fattori della quota interessi dei mutui.