martedì 22 gennaio 2013

Guida ai prestiti personali: decalogo completo sui finanziamenti per credito al consumo

UniCredit e le associazioni dei consumatori hanno firmato un accordo, con relativo decalogo di indicazioni sui prestiti personali, al fine di migliorare la tutela dei clienti, l’ informazione e la richiesta di trasparenza: vediamo allora quali sono i punti di questo decalogo.

Si tratta di una serie di domande e risposte (dieci per l’ appunto) che spiegano cosa sia un prestito personale, quali requisiti per domandarne uno, quali sono i punti fondamentali e le condizioni più importanti del contratto… e altre info che vi consigliamo di salvare; il documento è nato dal contributo di UniCredit e di dodici associazioni dei consumatori: Adiconsum, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Adoc, Cittadinanza Attiva, Casa del Consumatore, Assoutenti, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.

Cosa è un prestito personale?
E’ un finanziamento per privati consumatori che viene erogato da una banca o da una finanziaria: il cliente può utilizzare la liquidità per qualsiasi spesa, a differenza che coi prestiti finalizzati, e deve rimborsarla con un piano di ammortamento a rate periodiche comprendenti anche interessi e spese accessorie.

Quali requisiti per avere per un prestito personale?
Ogni istituto può variare le condizioni minime, ma di base occorre essere maggiorenni e con un’ età massima di 70, 80 anni, ed avere una sufficiente capacità di rimborso testimoniata da un reddito (busta paga, pensione, dichiarazione dei redditi…): inoltre se la rata fosse oltre un terzo del reddito mensile, anche con altri prestiti in corso, tale capacità sarebbe considerata insufficiente; anche la reputazione creditizia conta, cioè non bisogna essere segnalati come cattivi pagatori, protestati, pignorati, nonché il tipo di contratto di lavoro in essere per i lavoratori dipendenti. Se le garanzie fornite non sono ritenute sufficienti, l' istituto può sempre domandare che si associ un garante al debitore principale.

Quando viene rifiutato un prestito personale?
Appunto quando la capacità di rimborso e la reputazione creditizia non sono considerati di livello adeguato.

Cosa fare prima di chiedere un prestito?
Bisogna ovviamente confrontare diversi finanziamenti, diversi preventivi, per trovare il prestito personale più adatto: la legge prevede che gli istituti forniscano le informazioni più importanti in maniera chiara e precisa, per facilitare il cliente nella scelta; inoltre, grazie a internet, è possibile fare confronti diretti tra diverse proposte di prestiti grazie ai comparatori di preventivi, senza costi né impegni.

Quali elementi contiene il contratto di prestito?
Ovviamente deve essere in forma scritta! Gli elementi principali e obbligatori sono l’ esatta somma e le modalità con cui verrà erogata, il tasso di interesse praticato (il Tan), l’indicazione specifica del Taeg, le eventuali modalità di variazione del costo del contratto (costi e commissioni), tutti i costi che dovranno essere sostenuti, l’importo delle rate e la loro scadenza (ovvero il piano di ammortamento), l’indicazione delle eventuali garanzie ed assicurazioni richieste.

Cosa succede quando non si pagano le rate?
Per questo punto, già tempo fa noi de ilportafoglio.info abbiamo redatto una guida, che potete visualizzare in Mancato pagamento rate prestito.

Come si valuta il tasso di interesse di un prestito personale?
Occorre guardare al Taeg (tasso annuale effettivo globale), detto anche ISC (indicatore sintetico di costo) che rappresenta il costo totale annuo del finanziamento, comprendente cioè il tasso di interesse sul capitale (Tan: tasso annuale nominale) e tutte le spese accessorie (istruttoria, gestione, eventuale polizza…).

E’ possibile recedere dal contratto di prestito personale?
Ovviamente sì: entro 14 giorni dalla firma del contratto il cliente può recedere senza costi né penali né spiegazioni; il contratto di prestito contiene le procedure per attuare tale diritto. Se il contratto ha avuto esecuzione, anche in parte, entro 30 gg il cliente che recede dal contratto deve rimborsare: capitale, interessi maturati e costi sostenuti dalla banca come imposta di bollo e/o imposta sostitutiva.

E’ possibile l’ estinzione anticipata del prestito personale?
Sì, la legge prevede che si possa estinguere in anticipo il finanziamento sia parzialmente che totalmente: si paga una penale dell’ 1% del capitale residuo se manca più di un anno al termine del rimborso, dello 0,5% se meno, oltre che ovviamente il capitale residuo ancora dovuto, gli interessi maturati al momento dell’estinzione ed ogni altra somma di cui la banca fosse in credito.

Il prestito personale va assicurato?
Non è obbligatorio per legge stipulare anche una polizza sul rimborso (una CPI: credit protection insurance) ma è facoltà dell’ istituto proporla (solo per i prestiti cessione del quinto, i prestiti delega e per tutti i prestiti per pensionati è obbligatoria): serve a garantire il rimborso in caso di morte, invalidità totale permanente, inabilità temporanea totale, ricovero ospedaliero, malattia grave e perdita d’impiego.
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