I buoni fruttiferi postali sono acquistabili presso gli uffici di Poste Italiane: emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti rappresentano uno dei prodotti più diffusi, perché più semplici e sicuri, per il risparmio gestito in quanto circa il 7% del totale dei risparmi delle famiglie italiane è investito in questi buoni per un totale di più di 200 miliardi di euro.
Possono essere visti come qualcosa di simile ai titoli di Stato, ma per la loro praticità e facilità di acquisto, oltre che per il livello dei tassi di interesse mediamente concessi (dipende comunque da che tipo di buoni fruttiferi postali si acquista) ed i costi che possono avere, sono paragonabili anche ai conti deposito: insomma hanno caratteristiche un po’ degli e un po’ degli altri.
I costi e le spese dei buoni fruttiferi postali sono solamente due, ovvero l’imposta di bollo progressiva, detta mini patrimoniale ed uguale a quella di un conto deposito, e la tassazione statale sui tassi di interesse che però, a differenza di quella al 20% dei conti deposito appunto (e delle azioni di Borsa, delle obbligazioni…), è solamente del 12,5%.
A differenza dei Buoni del Tesoro (= titoli di Stato) i buoni fruttiferi postali però hanno un vantaggio: se ce li si vuole far rimborsare prima della scadenza si ha indietro la stessa somma nominale che si è investito a suo tempo (ed in alcuni casi anche con degli interessi parziali), mentre i Btp, i Cct, i Bot, hanno invece prezzi che variano e c’è il rischio che in questo caso si abbia indietro meno di quanto inizialmente investito.
Da questi link potete accedere a facili e complete guide gratuite sui buoni fruttiferi postali e su altri prodotti per il risparmio gestito:
- Buoni fruttiferi postali: caratteristiche di base
- Durate e tipologie di rendimenti dei Buoni fruttiferi postali
- Differenze tra conto corrente e libretto di risparmio
- Libretti postali di risparmio: tipologie, caratteristiche, rendimenti
- Conti correnti, conti deposito e libretti postali
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- Libretti di risparmio e conti deposito: le differenze
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