martedì 10 giugno 2014

Acquisti su internet, nuove norme europee per tutelare i consumatori

Importanti novità per le norme che regolano gli acquisti on line, a tutela dei consumatori: più tempo per la restituzione e più trasparenza per chi compra.


Fare acquisti on line può essere un ottimo modo per risparmiare, ma le statistiche dicono che in Italia la percentuale di chi lo fa è nettamente minore che nel resto dell'Europa. Sarà per i pagamenti con carta di credito o bancomat oppure con PayPal (anche se il contrassegno dovrebbe essere sempre possibile) che non piacciono molto, sarà per la paura delle truffe, ma gli italiani perdono una grande occasione, anche se comunque il trend degli acquisti su internet è in crescita.

Una buona notizia arriva dall'UE che ha introdotto nuove norme a tutela dei consumatori e che saranno valide a partire dal 13 giugno 2014.

acquisti on line, norme europee tutela consumatoriPiù tempo per restituire i prodotti comprati on line

Chi fa acquisti su internet avrà 14 giorni per restituire quanto comprato, se difettoso o insoddisfacente (non occorre alcuna particolare giustificazione) e vedersi restituire quanto speso, mentre prima erano solo 10; sempre entro 14 giorni il venditore deve restituire i soldi, mentre prima aveva tempo un mese.

NB: se il consumatore non viene informato sul diritto di ripensamento, potrà fare recesso fino a 12 mesi dalla data di acquisto, contro i 2/3 mesi di prima.
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Più trasparenza sui costi degli acquisti e dei rimborsi

Sempre dal 13 giugno 2014, tra le norme europee a tutela dei consumatori che comprano on line, scatterà l'obbligo per i commercianti di informare chiaramente sui costi che il cliente avrà in caso di restituzione dei prodotti, sulle caratteristiche dei beni, sul loro prezzo.

Inoltre, per quel che riguarda  i costi degli acquisti con carta di credito o bancomat: non c'è più alcun dubbio, i costi aggiuntivi o aumenti di prezzo non sono legali

Queste le parole del presidente di Netcomm, il consorzio che ha l'obiettivo di favorire la crescita e la diffusione del commercio elettronico in Italia: "in fase pre-contrattuale è richiesta la massima trasparenza con riferimento alla descrizione dei beni e servizi, all’identità del venditore e al prezzo del bene. Devono essere chiaramente indicate tutte le voci di spesa e anche le imposte, oltre alle diverse modalità di pagamento. Tutte informazioni che se dovessero mancare darebbero un potere immediato di rivalsa al consumatore".

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