Si tratta di una nuova tassazione molto discussa e che già sta causando malumore: vediamo quindi in dettaglio di cosa si tratta, secondo ciò che ha diffuso l’ Agenzia delle Entrate; nello stesso documento viene anche discussa la tassa che va a colpire altri prodotti bancari e postali, ovvero la nuova imposta di bollo su conti correnti e libretti postali.
Il minimo però da pagare per la mini-patrimoniale è di 34,2€: dunque è una tassa regressiva, visto che se si ha un deposito o un investimento da 1000€, l’ uno per mille sarebbe 1€, l’ 1,5 per mille sarebbe 1,5€; solo per il 2012 e solo per le persone fisiche, si ha un tetto massimo di 1200€
Come per la nuova imposta di bollo su conti correnti e libretti postali, anche la mini-patrimoniale si calcola sul totale di tutti i rapporti che un soggetto ha con un’ istituto: al minimo quindi, se avete tre certificati di deposito titoli da 5000€ l’ uno presso una banca, pagherete un totale di 34,2€ (visto che l’ uno per mille per il 2012, o l’ 1,5 per mille dal 2013, di 15.000€ è inferiore a 34,2€, si paga comunque tale cifra perché appunto il minimo per la mini-patrimoniale); attenzione: chiudendo il deposito per esempio a metà strada, allora pagherete metà della mini-patrimoniale dovuta (se invece il deposito è vuoto, non si paga nulla). Per i conti deposito: dato che tale imposta è su base annuale, occorre calcolare in base alla durata del vincolo di deposito, visto che può essere superiore o inferiore a 12 mesi.
Se avete nel vostro portafoglio delle azioni di società fallite, pagherete lo stesso la mini-patrimoniale: in assenza di valore nominale (di rimborso o di mercato), secondo le istruzioni emanate dall’ Agenzia delle Entrate può far fede il valore di costo, cioè il prezzo pagato per acquistare quei titoli.
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