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Scorrettezze delle compagnie telefoniche, come ci si difende

lunedì 2 giugno 2014 Aggiornato il:

Le offerte per nuovi clienti ed i piani tariffari di Wind, Vodafone, Tim, 3 Italia, PosteMobile e le varie compagnie telefoniche sono molto allettanti, ma come difendersi in caso di scorrettezze? Il primo passo è il tentativo di conciliazione.

I consumatori devono far valere sempre i loro diritti, utilizzando tutti i messi a disposizione contro chi non rispetta le condizioni contrattuali. Tra i casi più diffusi c'è il mancato rispetto da parte delle compagnie telefoniche delle condizioni delle tariffe dedicate ai nuovi clienti o comunque delle tariffe per cellulari, linea fissa di casa, internet: per difendersi ci si può rivolgere all'AgCom o ad un Co.Re.Com per un tentativo di conciliazione.
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come difendersi dalle scorrettezze delle compagnie telefonicheLe tariffe telefoniche sono spesso molto allettanti, ma può capitare che le condizioni non vengano rispettate dalla compagnia telefonica: decisioni arbitrarie come la disattivazione di un abbonamento o di un piano tariffario speciale attivato in promozione, l'azzeramento del credito o altro, non sono poi così rari.

Per difendersi il consumatore può, anzi deve (prima di rivolgersi al Giudice di Pace in caso questo metodo non funzioni) rivolgersi o all'Autorità Garante per le Telecomunicazioni -l'AgCom- o ad un Comitato Regionale per le Comunicazioni -un Co.Re.Com e avviare la procedura per un tentativo di conciliazione.
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Dai siti dei due enti (se vi rivolgete ad un Co.Re.Com, quello della vostra regione di residenza) dovete scaricare il modulo per la domanda che va compilato con le vostre generalità, col numero di telefono dell'utenza sulla quale ritenete di aver subito un errore o un'ingiustizia, con una descrizione del fatto che contestate, con la vostra richiesta (rimborso, ripristino della tariffa, risarcimento danni). Allegate copia di un vostro documento d'identità e gli altri indicati nella domanda ed inviate con raccomandata con ricevuta di ritorno.

La procedura è gratuita ma se vi fate assistere da un avvocato dovrete ovviamente pagargli la parcella.

Sarà poi il Co.Re.Com a convocare le parti -l'utente e la compagnia telefonica- per un tentativo di conciliazione; se non va a buon fine, è possibile agire in giudizio avviando una causa legale, rivolgersi ad un Giudice di Pace oppure all'Agcom entro il termine di 6 mesi.

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