NEWS 29 agosto: Imu prima casa abolita, Service Tax Taser da gennaio 2014
Bisogna prima di tutto comprendere su quali immobili c’è da pagare l’ Imu, così da sapere a quali aliquote far riferimento e quali moltiplicatori utilizzare, oltre a sapere se si ha diritto a esenzioni o detrazioni: la prima casa, o abitazione principale può comprendere una sola pertinenza delle categorie catastali C/2 (cantine e soffitte), C/6 (box auto), C/7 (tettoie): tutte le altre saranno per forza considerate come ‘seconda casa’, categoria che comprende quindi non solo la ‘casa delle vacanze’ per quel che riguarda le famiglie, in cui si inserisce comunque qualsiasi immobile (e alcuni tipi di terreni) che non siano ‘prima casa’ (quindi anche tutti gli immobili delle imprese, degli artigiani…).
A questo punto occorre determinare la rendita dell’ immobile su cui si paga l’ Imu: guardate allora l’ atto di compravendita oppure andate all’ufficio dell’ Agenzia del territorio e chiedete una visura (anche online).
Ora bisogna moltiplicare la rendita dell’ immobile per il 5% e poi per 160 (questo è il caso della prima casa: per tutto ciò che non rientra nella categoria di abitazione principale fate riferimento a Imu: Calcolo Base Imponibile E Categorie Catastali).
Ora è il turno delle aliquote: moltiplicate il risultato ottenuto nel passaggio sopra per 0,40 nel caso di prima casa, per 0,76 per gli altri immobili o terreni (attenzione però: i Comuni possono variare queste aliquote, quindi informatevi nel dettaglio per quel che riguarda il Comune dove è sito l’ immobile in questione).
Solo per la prima casa, potete detrarre sottrarre 200 euro come detrazione riconosciuta per l’abitazione principale e 50 euro per ogni figlio under 26 convivente.