mercoledì 9 gennaio 2013

Congedi parentali: le novità dal 1 gennaio 2013

I congedi parentali hanno subito delle novità interessanti, a partire ovviamente dal 1 gennaio 2013, data che ha sancito davvero molti cambiamenti in Italia: ora è possibile anche avere congedi parentali ad ore.

Per i papà e le mamme che hanno figli piccoli, cioè entro gli 8 anni di età, i congedi parentali (quelli che una volta erano i congedi di maternità perchè solo per le madri) sono fondamentali per gestire la cura dei bimbi con il lavoro: dati i vari cambiamenti che appunto il mondo del lavoro ha subito negli anni, anche i congedi parentali necessitavano di riforme.
Riteniamo doveroso anche informarvi sul bonus bebè 2013: i tempi per la domanda sono molto stretti ed i fondi più scarsi che lo scorso anno.

E così è stato fatto di recente dal Governo Monti: ora i congedi parentali potranno venire concessi su base oraria, potranno essere frazionati ad ore, concedibili quindi non più solo per determinati periodi: ovvio è che lo scopo sia quello di aumentare la flessibilità nell’ uso dei congedi parentali in un’ epoca in cui la flessibilità negli orari di lavoro è quasi un doma ormai.
Ancora la disciplina dei congedi parentali è basata su ciò che viene disposto nei vari contratti collettivi nazionali, comunque di base possono essere concessi ai genitori di bambini sotto gli otto anni, per un periodo massimo di sei mesi, che siano continuativi o appunto frazionati; i genitori possono richiedere il congedo parentale totale (ovvero possono assentarsi del tutto dal lavoro) per un totale di dieci mesi (la somma dei periodi dei due); occorre informare il datore di lavoro almeno 15 giorni prima dell’ inizio di periodo di congedo che si vorrebbe avere.

I vantaggi del congedo parentale ad ore sono quelli di una redistribuzione più equa del reddito, un’ ammortizzazione più equilibrata della retribuzione ridotta percepita durante appunto il periodo di congedo parentale (si prende 30% della retribuzione media giornaliera calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo indennizzabile, per chi ha figli sotto i 3 anni), una distribuzione più flessibile del tempo a disposizione per il congedo.
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