Firmato l'accordo per la fine del segreto bancario tra Italia e Svizzera, conti correnti sotto l'occhio del Fisco per il rientro dei capitali, tasse più alte per i frontalieri - Grandi cambiamenti in Svizzera di questi tempi: dopo il referendum del 2014 sull'immigrazione e la rottura del cambio fisso Euro-Franco di poche settimane fa, è stato finalmente firmato tra il governo italiano e quello elvetico l'
accordo in materia fiscale per lo scambio di informazioni sui conti correnti, conti deposito, i contratti di assicurazione a contenuto finanziario. Ma il trattato Italia-Svizzera riguarda anche i
lavoratori frontalieri, che purtroppo sembra quasi che siano le vittime sacrificali che il governo Renzi ha "usato" come scambio per l'accordo fiscale e finanziario che, favorendo il rientro dei capitali tramite la voluntary disclosure, dovrebbe portare alle casse dello Stato quei milioni di euro di tasse che non sono stati pagati da chi ha nascosto i propri soldi nelle banche svizzere usufruendo dei vantaggi del segreto bancario. A quello con la Svizzera dovrebbe seguire entro pochi giorni il
trattato Italia-Liechstein sempre di natura fiscale-finanziaria.
L'
accordo Italia-Svizzera è stato firmato a Milano da Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia e delle Finanze, e dal suo omologo elvetico Eveline Widmer-Schlumpf: grazie al trattato che apre le banche svizzere alle richieste di informazioni fiscali e finanziarie da parte delle autorità italiane
, la Svizzera esce dalla Black List e passa alla White List, cosa che ha anche ripercussioni sulle
penali della voluntary disclosure per il rientro dei capitali. Inoltre è stata anche firmata una "road map" per la prosecuzione del dialogo fra i due paesi in materia fiscale e finanziaria.
Il protocollo Italia-Svizzera sul segreto bancario consente l'immediata richiesta da parte del Fisco italiano alle banche elvetiche di informazioni su conti correnti e deposito, investimenti ecc... non solo di categorie di contribuenti/correntisti e simili ritenuti a rischio evasione, ma anche per singoli; poi dal 2017 l'Italia adotterà il nuovo standard Ocse sullo scambio automatico di informazioni fiscali, la Svizzera dal 2018 (in entrambi i casi partendo dalle attività finanziarie dell'anno prima, ma essendo comunque prevista le reciprocità per gli scambi tra i due paesi si parte dal 2018 per le attività del 2017).
Leggi anche: Come Funziona la Voluntary Disclosure per il Rientro di Capitali dall'Estero
Ma come detto sopra sembra quasi che a pagare lo scotto di questo trattato, che ha avuto una gestazione alquanto travagliata visto che si è in ballo da un paio d'anni almeno, siano i
lavoratori frontalieri di entrambi i paesi, che vedranno nell'immediato futuro
aumentare le tasse su quanto guadagnano col loro lavoro: nel focus
Frontalieri, l'Accordo Italia-Svizzera sulle Tasse Cosa Cambia? tutti i dettagli.
Nell'accordo Italia-Svizzera c'è anche un intesa per la futura regolamentazione della situazione fiscale e politica di Campione d'Italia, enclave tricolore in territorio elvetico.
Queste le parole del ministro Padoan: "L'accordo firmato oggi è un passo avanti molto importante nelle relazioni tra i due Paesi, frutto di un lavoro che è durato molto tempo, che è stato complesso e difficile ma alla fine è giunto con pieno successo. Ci è costato un euro [battuta...] ma posso dire con certezza che porterà a entrate per più di un euro".
Nessun commento:
Posta un commento