Le alternative a conto corrente, carta di credito e bancomat ci sono: si spende meno ma i controlli ci sono comunque.
Si può stare senza conto corrente o libretto di risparmio? Si può incassare un assegno in contanti senza conto corrente? Ci sono alternative al conto corrente? Meglio il contante, la carta di credito, il bancomat? Queste domande sono molto comuni soprattutto in Italia, dove i cittadini cosiddetti "senza-banca" o "senza-finanza" sono in aumento a causa di costi e spese dei conti correnti e delle recenti norme su tracciabilità e anti-riciclaggio: cerchiamo quindi di capire se e quanto è necessario avere il conto corrente e quali strumenti alternativi si possono valutare.Perchè molti non hanno il conto corrente, la carta di credito, il bancomat - In Italia è in aumento la percentuale di chi non ha un conto corrente, una carta di credito o di debito (bancomat), un libretto postale, nè tanto meno mette i propri risparmi in un conto deposito, nei buoni fruttiferi postali o simili: insomma i cittadini che rifiutano i più comuni e basilari strumenti finanziari sono in crescita. In realtà sembra essere una tendenza comune a tutta Europa, ma c'è da dire che il Belpaese ha percentuali di soggetti bank-free, unbanked, maggiore che altri paesi.
Qualche numero diffuso da "Il Sole 24 Ore": considerate le persone con più di 15 anni, in Italia sono il 29% quelle senza conto corrente, libretto di risparmio, carta di credito, bancomat o altro, cioè circa 15 milioni di cittadini; la media europea è del 14%, con differenze marcate: in Francia, Germania, Gran Bretagna, i senza-finanza sono solo il 2-3%, mentre in Danimarca e Finlandia addirittura lo 0% (tutti hanno un conto corrente). L'Italia si conferma la "patria" del contante: sapevate che il 20% della massa monetaria circolante in Europa è nei nostri confini?
Più nel dettaglio, in Italia fino al 2000 le famiglie senza attività finanziarie erano circa il 16% della popolazione, scesi al 12,3% nel 2006; con lo scoppio della crisi economico-finanziaria si tocca il 16,6% nel 2008, ma nel 2012 si è già scesi al 12,8%, circa 7 milioni di persone. Perchè allora si è arrivati a quel 15 milioni di persone bank-free su citato? Si tratta di un mix di fattori e come primo diciamo che proprio nel 2012 sono entrate in vigore nuove norme su tracciamento dei pagamenti e lotta al contante volute dal governo Monti. Ovviamente la crisi ha spinto i consumatori a valutare con più attenzione le spese, in casi estremi a tagliare quelle non necessarie ed evidentemente quelle legate ai prodotti bancari sono tra le prime.
Alcune guide su questi aspetti:
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Da questi link potete accedere a delle guide su tutti questi prodotti che ilportafoglio.info ha pubblicato e che vi potranno essere utili per chiarirvi le idee e, perchè no, cambiare il vostro attuale conto corrente per accedere a qualcosa di più pratico ed economico.
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2 commenti:
Beati loro che vivono senza conto corrente!
Eccomi! vivo senza bancomat e carta di credito. Mi tengo un bel gruzzolo in contanti e oro
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