Il tasso che si applica al mutuo indica in definitiva il suo costo, la sua onerosità: è dato da varie voci, tra cui l’ Euribor o l’ Eurirs, lo spread bancario, le spese accessorie… ma la grande differenza è ovviamente tra mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile.
Vantaggi e svantaggi mutui tasso fisso
La rata di tali mutui rimane sempre uguale, a prescindere da tutto (eventuali opzioni per cambiare sono a scelta del cliente) ed è possibile fin da subito sapere quanto si pagherà e pianificare il tutto; lo svantaggio è che un mutuo a tasso fisso è comunque più caro di un mutuo a tasso variabile, a meno che si verifichino particolari condizioni finanziarie internazionali (rialzi davvero bruschi e per molto tempo dell’ Euribor, come accaduto ad inizio crisi). E’ indicato a chi preferisce pagare di più (almeno secondo i valori attuali: ma anche in condizioni normali è generalmente così) pur di avere la certezza della rata e nessuna sorpresa.
Vantaggi e svantaggi mutui tasso variabile
Dato che l’ Euribor è un indice variabile (nel senso: quando stipulate un mutuo fisso, si prende l’ Eurirs che vige al momento e così rimane per tutta la durata del mutuo, mentre per un mutuo variabile si deve accettare che l’ Euribor oscilli in continuazione rimodulando così di volta in volta l’ importo da restituire, quindi della rata) è ovvio che non si può sapere quanto esattamente si pagherà: ma per questo le banche prestano denaro a costi minori con un mutuo a tasso variabile; ecco perché tali mutui sono almeno inizialmente più convenienti: ma non si può escludere che nel corso degli anni dell’ ammortamento l’ indice salga a causa di condizioni finanziarie sfavorevoli annullando così il risparmio iniziale. Ma può anche capitare che poi scenda a livelli bassissimi come lo è adesso, praticamente al minimo… Importante è quindi cercare di essere aggiornati su quelle che sono le previsioni sull' Euribor fatte dagli esperti del settore.
Considerazioni finali: ci sono mutui che, al prezzo di uno spread bancario un po’ più alto, consentono l’ opzione cambio tasso, così che il cliente possa eventualmente modificare in base alle mutate condizioni economiche sue e finanziarie generali; ci sono mutui a tasso variabile con cap, ovvero con un tetto massimo agli interessi anche in caso di rialzi, e mutui a tasso variabile con rata costante che, invece di avere la rata che varia in base alle oscillazioni dell’ Euribor, la tengono fissa modulando invece la durata del rimborso (aumentando o diminuendo il numero delle rate totali); infine, esiste la possibilità di rinegoziare il mutuo con la propria banca (chiedere di cambiare alcune condizioni) o di surrogarlo (cioè di trasferirlo presso un altro istituto con condizioni migliori): i costi di tali operazioni devono essere ovviamente inferiori all’ eventuale spesa in più che si avrebbe tenendo lo stesso mutuo.