Pignorare animali domestici per debiti è vietato, è possibile solo per animali tenuti a scopo produttivo economico.
Fino a pochi anni fa se il debitore non pagava era possibile il pignoramento di animali tenuti per affezione o compagnia, quindi non a scopi produttivi: la legge consentiva infatti che si poteva pignorare gli animali domestici e metterli all'asta qualora il proprietario non riuscisse a sanare la propria situazione debitoria, proprio come avviene per oggetti inanimati quali mobili o automobili.
Con la Legge di Stabilità 2016 è stato introdotto il divieto di pignorare tutti gli animali tenuti per compagnia o affezione.
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Nel dettaglio, con l'articolo 77 del decreto in materia ambientale è stato modificato l'articolo 514 del Codice di Procedura Civile in materia di cose mobili non pignorabili, cancellando la pignorabilità degli animali domestici, tenuti in casa o in altri luoghi appartenenti al debitore, e di quelli adoperati a fini terapeutici o di assistenza dal debitore o dai suoi familiari o dal convivente in caso di coppia di fatto.
Gli animali non pignorabili sono quindi quelli non utilizzati a scopo produttivo, alimentare o commerciale: se detenuti per queste finalità potranno ancora essere soggetti a pignoramento, anche cani e gatti tenuti per riproduzione.
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