Il bonus acqua potabile, istituito col provvedimento n° 153000 dell'Agenzia delle Entrate, non va confuso col bonus sociale idrico, aiuto alle famiglie per pagare la bolletta dell'acqua, e col bonus rubinetti e sanitari (bonus risparmio idrico), destinati solo alle famiglie. Invece questo bonus acqua potabile è domandabile anche da esercenti attività d'impresa, arti e professioni e dagli enti non commerciali.
AGGIORNAMENTO - Mi spiace dover informare che la percentuale di rimborso che si può ricevere con il bonus acqua potabile 2023 relativo alle spese sostenute nel 2022 sarà molto più bassa del 50% previsto inizialmente, come indicato nel provvedimento n° 116259 dell'Agenzia delle Entrate, emanato il 3 aprile 2023.
Già nella prima versione di questa guida avevo spiegato che solo teoricamente il bonus acqua potabile rimborsa il 50% della spesa sostenuta per installare sistemi di depurazione o mineralizzazione dell'acqua ad uso domestico, perché in realtà la vera entità del credito d'imposta è resa nota ogni anno dopo la chiusura della finestra temporale per inviare la domanda (tra il 1 il 28 febbraio), quando l'Agenzia delle Entrate ha analizzato tutte le domande di bonus arrivate e può dividere i fondi a disposizione.
Ebbene, il provvedimento n° 116259 stabilisce che ognuno degli aventi diritto al bonus acqua potabile avrà diritto al "17,9005% dell'importo richiesto" nel 2023 per le spese sostenute nel 2022. Il che vuol dire che avendo richiesto il 50% di quanto speso, si avrà un credito di imposta del 9% di quanto speso (rimborso nella dichiarazione dei redditi).
Come funziona il bonus acqua potabile
Il bonus acqua potabile dà diritto a un rimborso del 50% della spesa sostenuta per acquisto e installazione di sistemi di filtraggio acqua potabile per un massimo di 1000 euro se richiesto da privati cittadini (persone fisiche), per un massimo di 5000 euro se richiesto da titolari di partita Iva, esercenti attività d'impresa, arte e professione.Ma come ho spiegato sopra questo 50% è puramente teorico perché i fondi disponibili ogni anno solo limitati e vanno divisi per tutti gli aventi diritto che hanno inviato la richiesta di bonus acqua potabile entro i termini previsti.
Già nel 2022 per le spese sostenute nel 2021 il rimborso è stato ridotto al 30,3745% dell'importo richiesto per via dell'alto numero di richieste (provvedimento dell'Agenzia delle Entrate n° 102326 del 31 marzo 2022), per le spese sostenute nel 2022 il rimborso scende come detto al 17,9005% del 50%, ovvero al 9% di quanto speso su un massimo di 1000 euro / 5000 euro.
Quando scade il bonus depuratori acqua? Si considerano le spese sostenute tra il 1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023: il primo termine era fissato al 2022, ma nella Legge di Bilancio è stata istituita la proroga.
Come ricevere il bonus acqua potabile: pagamento e tempistiche comunicazione
Acquisto e installazione del depuratore d'acqua, o dei sistemi di filtrazione acqua potabile su elencati, devono essere pagati con sistemi tracciabili (bonifico, assegno, carta di credito...). Necessaria la fattura o un documento commerciale che riporti il codice fiscale di chi domanda il bonus acqua.La domanda del bonus per il depuratore d'acqua va inoltrata all'Agenzia delle Entrate tra il 1 e il 28 febbraio dell'anno successivo a quello in cui sono stati pagati acquisto e installazione del sistema di filtraggio, dunque la finestra per inviare la domanda per le spese sostenute nel 2022 è nel febbraio 2023, si deve usare il modello che si trova sul sito dell'Agenzia delle Entrate nella sezione Servizi, categoria Agevolazioni, voce "Credito di imposta per il miglioramento dell'acqua potabile".

Codice tributo per bonus acqua potabile: 6975, da inserire nell'F24, sezione Erario, oppure nella dichiarazione dei redditi. La cifra da indicare è il 50% della spesa riportata nella comunicazione inviata all'Agenzia delle Entrate con l'apposito modello (vedasi immagine) e poi confermata dalla risposta dell'Agenzia (per le spese sostenute nel 2021 era del 30,3745%).
Posta un commento