La Tares, la nuova tassa municipale sui rifiuti, servirà a reperire i fondi sia per la raccolta dei rifiuti sia per altri tipi di servizi, ovvero quelli definiti indivisibili: illuminazione e manutenzione stradale, asili nido, mense… insomma quei servizi che si erogano a tutta la cittadinanza senza bisogno di una domanda individuale.
Il pagamento della Tares avverrà a rate: per la precisione quattro, nei mesi di gennaio, aprile, luglio e dicembre.
La Tares sarà più cara della Tarsu o della Tia: la nuova tassa sui rifiuti, diversamente che l’ Imu, non dovrà essere pagata solo dai proprietari di immobili ma ovviamente anche da coloro che abitano in affitto e pure chi occupa o detiene aree o locali scoperti; dovendo coprire le spese comunali per raccolta e smaltimento rifiuti ma anche appunto per i servizi indivisibili, la Tares sarà una spesa maggiore per i singoli contribuenti e produrrà un gettito più alto per i comuni.
Tra l’ altro, ogni comune può maggiorare di 30-40 centesimi di euro a metro quadro: si calcola che si pagheranno anche decine di euro in più;
Con la Tares i comuni dovrebbero avere la certezza di pareggiare tutti i costi del ciclo di smaltimento dei rifiuti, cosa che prima avveniva solo nei comuni dove si applicava la Tia e non la Tarsu.
I soldi racimolati con questa nuova tassa sui rifiuti dovrebbero essere circa un miliardo di euro, denaro che lo Stato quindi taglierà dai trasferimenti alle amministrazioni locali.
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