La nostra economia ha dei suoi problemi strutturali già da tempo: l'aumento dell'età media, unito ad un basso numero di nuove nascite, il costo del lavoro non più competitivo in un mercato globale, uno sviluppo del terziario non proprio in linea con i paesi più sviluppati, una tassazione al limite dello sciacallaggio, sono i problemi strutturali dell'Italia che, uniti ad un clientelismo e ad una corruzione che è ancora trasversale a tutte le forze politiche e strati della società, completa un quadro non certo edificante per un paese che però ancora ha molte carte da giocare.
In questo 3° trimestre del 2015, finalmente si è visto qualche segnale di ripresa, sia a livello di PIL che di numero di impiegati nel lavoro, ma proprio quando l'economia italiana sembrava ritornare su dalla china , ecco la crisi greca. La crisi della Grecia potrebbe essere quel fattore determinante che rompe le uova nel paniere di Noi cittadini italiani.

Se la Grecia andrà in default, allora l'economia italiana, nonostante tutti i sacrifici fatti non potrà più crescere, torneremo in un'altra recessione che potrebbe diventare anche fatale?
Ormai i margini per le riforme ce ne sono più pochi. Ci sono ragazzi che lavorano 8h al giorno per 700 euro al mese, pensionati che tirano avanti con 500 euro al mese.
Ci sono delle super pensioni e dei privilegi per politici, ma purtroppo si parla di una piccola parte di persone, poco influente a livello di un bioancio di uno Stato grande come il Nostro.
Tutti speriamo in un ravvedimento della Grecia e della UE, le cose si stavano mettendo veramente bene per tutti, ma se non si riuscirà a superare questo problema, sarà un'estate caldissima, anzi bollente dal punto di cista finanziario e un tragico inverno dal punto di vista economico.
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