Più nel dettaglio, l’ ABI nel suo rapporto spiega che il differenziale tra tasso medio attivo e quello sulla raccolta e pari a 1,79%, come ad agosto e minore del 2,08% di settembre 2011: ma il differenziale registrato è comunque dovuto ad un valore del 3,89% del tasso medio attivo e del 2,10% del costo medio della raccolta (la crescita annua della raccolta e dello 0,6%, a fine agosto -0,2%). La raccolta ammonta a 1.729,5 miliardi di euro e nel corso dell’ ultimo anno lo stock è aumentato di 10 miliardi.
Per quel che riguarda invece i depositi nello specifico, si ha il valore più alto da marzo 2010 con un tasso di interesse medio del 4,7%, mentre le obbligazioni registrano una discesa del -6,8%.
Operazioni pronto termine: a settembre il tasso è in sostanza fermo, da 3,11% a 3,10%, invece il rendimento per le obbligazioni bancarie passa dal 3,34% al 3,33%, quindi anch’ esso sostanzialmente invariato; il tasso medio si è quindi collocato al 2,10% come nel mese di agosto.
Passiamo ora alla “quantità” di finanziamenti erogato dalle banche a privati consumatori e imprese: a settembre si ha un totale di poco meno di 1500 miliardi, per una variazione annua del -2,6%, con un -1,8% rispetto ad agosto; risultano meno prestiti concessi alle imprese, mentre si ha un +1% per quel che riguarda i mutui immobiliari. I tassi di interesse sui prestiti sono in discesa: un tasso medio ponderato sul totale dei prestiti del 3,82%, 3 punti base al di sotto del valore del mese precedente e 27 basis points al di sotto del valore di settembre 2011.
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